Introduzione


Non ricordo esattamente cosa mi abbia spinto a compiere un viaggio in Sudafrica, forse semplice curiosità, forse il mio amore verso queste terre remote e in qualche modo incontaminate, ma è stata una vera e propria rivelazione. Da sempre un pezzo del mio cuore appartiene all’Africa ma questa volta non sapevo bene cosa avrei trovato …
Città luccicanti piene di locali di divertimento e di infrastrutture degne del mondo industrializzato coesistono con le township, distese urbane sterminate, retaggio del periodo dell’apartheid, dove moltissimi Sudafricani sono incalzati dallo spettro della fame, della povertà e da uno dei più alti tassi di infezione da HIV/AIDS del mondo.
Ho visto una terra e ho conosciuto, anche se in minima parte, il cuore di questo Paese solo toccando con mano i lati meno turistici, e scavando appena sotto questa luccicante superficie, ho trovato l’altro volto del Sudafrica.
È una terra antica, con un passato di guerre, lotta e speranza; schiavitù, migrazioni e immense ricchezze. In Europa, come in tutto il mondo occidentale, non siamo abituati a occuparci di questo genere di passato. L’Africa tende a essere vista come una polveriera pronta a esplodere da un momento all’altro, un continente arretrato e incapace di autosufficienza, non ancora troppo avvezzo alle regole della democrazia e della convivenza civile. Spezzando il muro di gomma del luogo comune, ho voluto ripercorrere duemila anni di storia sudafricana: dall’arrivo dei Bantu allo sbarco dei Portoghesi, dalla conquista olandese a quella britannica. Da Shaka, il “Napoleone nero” che creò l’esercito più temuto del mondo, alla feroce guerra tra Inglesi e Boeri. Dall’apartheid alla “Nazione Arcobaleno” di Nelson Mandela.
Oggi il Sudafrica, dove convivono etnie e lingue diverse tra mille contraddizioni, non è solo il Paese più ricco e potente dell’Africa, ma un laboratorio del futuro: il luogo che ci dirà se il genere umano sarà in grado di vincere le enormi sfide sociali, economiche e ambientali che lo attendono.
Oltre alla sua incredibile bellezza naturale, questo Paese – segnato e provato dall’intolleranza del passato ma pieno di speranze - è testimone di uno dei più grandi esperimenti di multi etnicità. Qui si svolge il dramma quotidiano di uno degli esperimenti di armonia razziale più arditi del mondo, di cui avvertirete l’intensità ovunque andiate. Probabilmente è proprio questo uno degli aspetti più interessanti del viaggio e per sperimentarlo non c’è mai stato un momento migliore di questo, ora che i colori della “Nazione Arcobaleno” stanno finalmente iniziando a fondersi l’uno nell’altro.
A distanza di più di quindici anni dall’abolizione ufficiale dell’apartheid, il Sudafrica procede diritto per la sua strada. Si sta procedendo a riscrivere la storia del Paese.
Quale sarà il passo successivo? Se quasi tutti i Sudafricani concordano che la situazione è migliorata rispetto al passato, esistono ancora pareri discordanti su quale sia il modo migliore per riequilibrare quella diversità, che rappresenta al tempo stesso il patrimonio più grande e la sfida più difficile del Paese.
Il Sudafrica, la “Nazione Arcobaleno”, è la maggiore potenza africana, e un faro di speranza per l’intero pianeta. Il suo PIL è il più alto dell’intero continente, la sua Borsa la più importante. Nel 2010, primo Paese africano della Storia, ha ospitato i Mondiali di calcio, probabilmente l’evento mediatico (oltre che sportivo) dell’anno.
Tutti conoscono l’eroica lotta di Nelson Mandela contro l’apartheid, o la Rivolta di Soweto, o il martirio di Steve Biko. Tutti ricordano la grandiosa immagine di Mandela e dell’ultimo Presidente bianco, Frederik Willem de Klerk, che insieme sollevano le braccia in segno di trionfo, nel 1994.
Pochi, però, conoscono gli eventi, a volte magnifici e a volte vergognosi, sempre straordinari, che precedettero la nascita di Nelson Mandela e la morte di Steve Biko, l’infamia dell’apartheid e il coraggio degli studenti di Soweto. È una storia struggente, intensa, piena di speranza e umanità. È la storia di un popolo orgoglioso ma sconfitto, la storia tragica della segregazione, di coloro che la concepirono e soprattutto di coloro che la patirono. È la storia eccezionale di come una terra remota si industrializzò, volle la bomba atomica ma non la televisione. È la storia di una società che è allo stesso tempo una delle più ricche e una delle più povere del mondo. La storia di lunghi secoli di oppressione e tirannia, lotte e speranza, incubi e sogni.
L’unico modo per capire il Sudafrica di oggi consiste nel conoscere la sua lunga e turbolenta storia. La storia sudafricana è tutto questo e molto altro. Io, naturalmente, non ho certo la pretesa di aver scritto la storia del Sudafrica. Sarebbe ridicolo e arrogante, oltre che falso. Piuttosto, ho voluto trattare questo argomento per stimolare i “miei lettori”, e spingerli a conoscere meglio una terra splendida, dal passato straordinario.